Produzioni Teatrali

La Navicellai ha prodotto l’allestimento e la messa in scena di tre spettacoli originali, scritti dall’autore fiorentino Matteo Poggi.

  • Veduta dal Pignone (2011)
    Una cena, un’apparente semplice cena con dieci commensali venuti dal nulla, gente comune senza titolo, senza nome. Un viaggio onirico il Loro, quasi picaresco, fra le memoria orale del Pignone e San Frediano con quella Porta nel mezzo che imperturbabile resiste ai loro vaniloqui. Si scherza sui difetti, si irride sulle fumose rivalità, si evoca un nostalgico passato, molteplici sentimenti condensati in un unico atto. Lo spettacolo, impreziosito da videotestimonianze della gente di “Oltrarno” elaborati seguendo un percorso di regia sperimentale, non può essere definito come Commedia, non è Vernacolo, è un Altro indefinibile…. perché loro non sono attori, sono Diversamente Recitanti.
  • L’incunabolo (2016)
    Questa è la storia di un furto. Non proprio, ricominciamo. Questa è la storia di un dipinto. O, per meglio dire, di un furto di un dipinto. Anzi, più esattamente è la storia di un’amicizia fra tre perditempo che hanno a che fare con due quadri parlanti. Insomma, descrivere la vicenda dell’Incunabolo non è affar da poco: ogni descrizione che si propone di essere esaustiva è in realtà fallace e foriera di travisamenti, in un gioco di specchi che rischia di propagarsi all’infinito. Del resto già nella sua struttura questo spettacolo contiene gli elementi del gioco intellettuale e del travestimento, miscelati con una buona dose di pura e inconsapevole follia. Ecco perché questo spettacolo non può essere raccontato, ma semplicemente vissuto.
  • Viva Fiorenzo (2018)
    La Commedia Viva Fiorenzo è uno spettacolo teatrale che ha l’ambizione di raccontare il gioco più bello del mondo, il Calcio Storico Fiorentino, raccontato in ogni sua forma. Ecco così apparire sul palco un improbabile funerale di una vecchia gloria, un divertente battibecco fra due calcianti, e una partita vissuta sugli spalti di Santa Croce dai tifosi dei 4 colori. Piccole idee ancora embrionali di un aspirante regista che ancora deve decidere sul dar farsi, attanagliato dalla voglia di mettere in scena l’amore per il giochino e per Fiorenza, e la paura di toccarne da qualche calciante.